Immersi nella gravità

Ci sono due giovani pesci che nuotano nel mare. 

Arriva un pesce anziano che dice: “Mmmmm … oggi l’acqua è freddina”, e si allontana. 

I due giovani pesci si guardano e dicono: “Acqua? Che cos’è?”

La Gravità per noi è come l’acqua per i pesci; siamo immersi nella gravità da sempre; è l’elemento fondante della nostra esistenza sulla Terra, anzi dell’esistenza dell’universo. 

La Gravità è l’attrazione che si instaura fra due oggetti dotati di massa. 

La legge formulata da Sir Isac Newton dice che: “Due corpi dotati di massa si attraggono con una forza che è direttamente proporzionale al prodotto delle masse e inversamente proporzionale al quadrato della distanza che li separa”: si attenua con l’aumentare della distanza, e aumenta con l’aumentare delle masse. 

La Terra con la sua grande massa ci attrae verso il suo centro, ma anche noi la attiriamo con la nostra massa infinitesimale. 

Cioè esiste una interazione tra noi e la Terra. 

Dire che le persone hanno massa equivale a dire che hanno un corpo. Abbiamo una interazione con la Terra attraverso il nostro corpo; è con il corpo che sentiamo la Gravità. A livello sensoriale la percepiamo come Peso. 

Ma per percepire il peso, ci vuole un po’ di pratica, e qualche incidente, come ad esempio: cadere.

Percepiamo l’effetto della gravità quando la gravità vince: quando cadiamo o mentre trasportiamo pesi pesanti, per esempio. 

 

A volte, la gravità può far male.

Esplorazioni per PERCEPIRE IL PESO

Facciamo subito un esperimento: prendi un cuscino e lascialo cadere a terra. Il cuscino cade per effetto del suo peso. Ora, solleva le tue spalle verso le orecchie trattieni per un momento, poi lasciale andare. Ora solleva le braccia in alto, poi lasciale cadere. Mentre le lasci andare, senti il peso del braccio o delle spalle che cadono, come il cuscino. 

Puoi provare con una gamba. Piega un ginocchio sollevandolo come per salire un gradino alto: stai contrastando la gravità. Ora senti che usando solamente il peso della tua gamba, puoi distendere il ginocchio riportando il piede a terra. 

Avere massa equivale anche ad avere sostanza; per noi umani è la percezione di avere un corpo. 

La nostra struttura fisica è costantemente modellata dalla gravità; anche a livello metabolico.

La pressione della gravità stimola il nostro tessuto osseo a produrre calcio; pensa agli astronauti che sviluppano osteoporosi e debolezza muscolare durante le missioni spaziali. Sembra che anche la vista ne risenta durante le missioni spaziali: si riduce del 30%, probabilmente a causa di una diversa distribuzione del sangue all’interno del corpo che fluttua, invece che essere orientato in modo verticale.

In un ambiente con una diversa forza di gravità, il nostro corpo sarebbe molto diverso da quello che sperimentiamo di solito.

È facile sentire la gravità quando la combattiamo, quando il peso della nostra massa diventa pesante da sostenere e quando cadiamo a causa della perdita dell’equilibrio. 

La gravità e l’equilibrio sono fattori della stessa equazione. Più siamo equilibrati nella nostra struttura fisica, più la gravità diventa un fattore strutturale organizzativo.

La gravità è una forza che appare con la massa; ogni massa ha un peso. Il peso è energia potenziale. 

Quando un oggetto cade, fa rumore, produce calore e forse incrina il pavimento su cui cade. 

Il peso dell’oggetto, insieme alla velocità di caduta, dovuta all’accelerazione della velocità della massa verso la Terra, può produrre un cambiamento nell’oggetto stesso e nell’ambiente circostante. 

L’energia è contenuta nella massa quando l’oggetto è in equilibrio statico su una certa altezza, ma se l’oggetto subisce uno spostamento e inizia a cadere, la sua energia potenziale viene attivata dall’attrazione gravitazionale.

Il peso è l’energia potenziale di quell’oggetto. Energia che si libera e si trasforma in energia cinetica mentre impatta con la superficie della terra producendo calore, rumore, e modificando la superficie su cui attera e modificando la sua forma. Forse l’oggetto si frantuma nell’impatto.

I nostri corpi hanno massa, quindi hanno peso. Hanno energia potenziale. 

Ma poiché siamo vivi, ci muoviamo. L’energia potenziale, incorporata nel peso della nostra massa, insieme all’energia cinetica, intrinseca alla vitalità, sono la nostra carica energetica, il nostro carburante.

A questo punto prende sostanza questa citazione della Dottoressa Rolf: “La gravità: una forza amica e nutriente”. Occorre solamente fare in modo che il nostro corpo sia organizzato in modo tale da poter rapportarci al meglio con la linea di forza della gravità.

Tutto cambia, ma la Gravità è costante

Durante la nostra esistenza sulla Terra, molte cose cambiano: la nostra forma, i paesaggi, le relazioni sociali; la Gravità invece è sempre costante, non cambia – per fortuna nostra e del Pianeta. È il nostro punto fermo.

Franco Battiato scrive e canta: “Cerco un centro di Gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente” rifacendosi agli insegnamenti di Gurdjieff . 

Battiato mette in musica gli insegnamenti di Gurdjieff e ci invita a trovare uno stato di coscienza in equilibrio da cui osservare sé stessi, il mondo e gli altri. 

Anche la Dottoressa Rolf era una conoscitrice degli insegnamenti di Gurdjieff, ed era interessata a formulare un metodo che desse la possibilità di evolvere come persone. Celebre la sua frase che dice: “Quando parlo della posizione eretta della testa sul collo, parlo anche di come usare le possibilità evolutive della struttura umana” e prosegue: “Non siamo veramente eretti, siamo solo in cammino verso la posizione eretta. Questa è una considerazione metafisica.  

Mediante la forza di Gravità possiamo trovare il nostro posto nel mondo.

La Gravità è la forza che indica la direzione verso il basso. L’effetto per noi umani è quello di tenerci con i piedi per terra.

La Gravità ci permette di comprendere le direzioni dello spazio facendone una esperienza corporea: poiché ogni cosa cade, mentre percepiamo la discesa attraverso il senso del peso, comprendiamo dove sia localizzato il basso e di conseguenza l’alto. 

Pensiamo al disorientamento che possono subire i subacquei quando si trovano in un fondale buio in cui la poca luce non permette di identificare dove la superficie dell’acqua sia, dato che il fluttuare nell’acqua rende impossibile usare il peso come punto di riferimento della direzione verso il basso.

La Gravità è Gravida

Nel linguaggio comune la parola Gravità è sinonimo di serietà, severità, pesantezza. In questa prospettiva, la gravità potrebbe essere sgradevole, fino a diventare dannosa. 

Grave può essere una colpa, una situazione, un portamento o un comportamento. 

Il suo contrario è la leggerezza, la levità ma anche la irrilevanza, la trascurabilità. 

La parola gravità definisce il valore, il peso, la sostanza delle cose. Definisce un ambito, non necessariamente un valore, una quantità.

Analizzando con più cura la parola Gravità ne scopriamo un’altra compresa in essa: la gravità è gravida, incinta del peso, del carico. È pronta per partorire, per rilasciare il suo carico; e cosa accade poi? Ci si alleggerisce.

Più siamo nella condizione di allinearci con la gravità, più troviamo un equilibrio che ci permette di risalire verso l’alto. 

Chiarificatrice di quanto ho appena detto è un’altra citazione della Dott. Rolf: “Quando il bacino non è equilibrato non abbiamo lo slancio verso l’alto che crea l’equilibrio zero, il senso di assenza di peso che può essere sperimentato nel corpo”.

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